giovedì 27 novembre 2014

LE PAROLE DEL BUDDHA SULLA “GENTILEZZA AMOREVOLE” (O “METTA”)


Ecco quanto dovrebbero fare
Coloro che sono versati nel realizzare il bene
E che conoscono il cammino della pace:
Siano abili e giusti,
Franchi e gentili nel parlare,
Umili e non presuntuosi,
Contenti e facilmente soddisfatti,
Liberi da preoccupazioni e frugali nei loro bisogni.
Pacifici e calmi, saggi e abili,
Non orgogliosi né esigenti,
Non compiano azioni indegne
Che il saggio poi biasimerebbe. 
Siano desiderosi, 
nella felicità e nella sicurezza,
Che tutti gli esseri possano avere l'animo lieto,
Di qualsiasi tipo possano essere:
Siano essi deboli o forti, nessuno escluso:
Grandi o potenti, medi, bassi o piccoli,
Visibili e invisibili,
Quelli che vivono vicino o lontano, 
Che sono nati e che nasceranno. 
Possano tutti gli esseri avere l'animo lieto!
Nessuno inganni l'altro,
O disprezzi qualunque essere, in qualsiasi circostanza.
Nessuno, a causa dell'ira o del risentimento,
Auguri un danno all'altro.
Proprio come una madre protegge con la vita
Il proprio figlio, il suo unico figlio, 
Così, con affetto sconfinato,
Essi dovrebbero amare tutti gli esseri viventi, 
Irradiando benevolenza sul mondo intero:
In alto verso i cieli
E in basso negli abissi;
Senza impedimento e liberi, 
Privi di odio e risentimento.
Che stiano seduti o camminino,
Che siedano o si stendano, 
Liberi dall'indolenza,
Dovrebbero fissare la mente su tale consapevolezza:
Questa è stata definita una dimora divina.
Non abbracciando alcuna opinione,
Avendo una retta visione, l'uomo dal cuore puro,
Liberatosi da tutti i desideri dei sensi,
Certamente non tornerà a nascere in questo mondo. 

(Metta Sutta - Suttanipata, 143-152)


Nessun commento:

Posta un commento